(di Timothy Verdon). Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo, Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra. Alcuni autori del XV secolo, per esempio, sottolineano la violenza del Sultano e del suo esercito. Francesco, secondo Bonaventura (che riprende molti elementi da Tommaso da Celano, primo biografo del santo), intima il Sultano alla prova del fuoco. Tra gli storici c’è chi ha criticato fortemente la visione di un Francesco “pacifista”, vista come un’elaborazione strumentale, un “mito” recente. L’ordine è quello di tornare ad Assisi. Francesco e il sultano: recensione del libro di Ernesto Ferrero. I frati poi che vanno fra gli infedeli, possono comportarsi spiritualmente in mezzo a loro in due modi. La conversione verso Dio». 800 anni da un incredibile incontro è un libro di Enzo Fortunato , Piero Damosso pubblicato da San Paolo Edizioni nella collana I Papi del terzo millennio: acquista su IBS a 16.00€! Sono queste le indicazioni che hanno accompagnato l’ordine francescano in questi 800 anni, permettendogli di rimanere presente pacificamente in Terra Santa. 20/03/2019 Francesco e il Sultano. San Francesco d’Assisi: riassunto della vita e la predicazione del santo patrono d’Italia e fondatore dell’ordine religioso che da lui prese il nome. Dal 2004 lavoriamo per favorire la conoscenza reciproca tra cristiani e musulmani e studiamo il modo in cui essi vivono e intrepretano le grandi sfide del mondo contemporaneo. Anche in questa versione, Francesco rifiuta, affermando di essere disposto a rimanere solo nel caso di una conversione di al-Kāmil al cristianesimo. Estremamente interessante è la versione contenuta nella Regola non bollata del 1221, scritta quindi appena due anni dopo l’incontro con il Sultano, che non lascia dubbi sulla visione francescana dell’evangelizzazione. Share this Entry. [15] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XVII, in Fonti Francescane, n. 46. È il racconto in parole, musica, canto e immagini, di un incontro cruciale avvenuto tra Francesco e Malik al Kamil, Sultano d’Egitto e di Siria, 800 anni fa in Egitto, a Damietta. Un incontro che, dopo otto secoli, non smette di interrogarci. Casa editrice: Einaudi, 2019. La destinazione finale è il centro dei combattimenti, Damietta, la città sul delta del Nilo considerata dai crociati la chiave per raggiungere il Cairo e andare al cuore dell’esercito musulmano, nell’impossibilità di conquistare Gerusalemme. Appunti: Il sultano d’Egitto, Malik-al-Kamil, era nipote (di zio) del Saladino. [16]  Discorso del Santo Padre Francesco, Incontro Interreligioso al Founder’s Memorial di Abu Dhabi, 4/02/2019 [consultato il 13/03/2019], http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/february/documents/papa-francesco_20190204_emiratiarabi-incontrointerreligioso.html. Bolletino della Società internazionale di studi francescani, Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo, Spoleto 2012. Saladino (in arabo: صلاح الدين يوسف بن أيوب ‎, Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb, in curdo: سەلاحەدینی ئەییووبی; Tikrit, 1137 – Damasco, 4 marzo 1193) è stato un sovrano e condottiero curdo, sultano d'Egitto, Siria, Yemen e Hijaz, dal 1174 alla sua morte, col titolo di al-Malik al-Nāṣir ("il sovrano vittorioso"). Qual è la posizione di Francesco sulle crociate e la guerra? Altri studiosi, come Massignon e Basetti-Sani, hanno invece visto nello spirito francescano i semi di un’opposizione netta[4]. L'incontro di Francesco d'Assisi e l'Islam, Laterza 2009. [12] John Tolan, Le Saint chez le Sultan, p. 21. I frati non devono quindi nascondere la propria fede. Non possiamo sapere con certezza cosa si dissero S. Francesco e Malik al-Kāmil. Tiziano Terzani le scrisse una lunga lettera di risposta intitolata Il Sultano e San Francesco.Eccola di seguito. Proprio facendo riferimento a questo spirito, Papa Giovanni Paolo II, il 27 ottobre del 1986, ancora in clima di Guerra Fredda, si recò ad Assisi con i leader cristiani e delle religioni mondiali per pregare per la Pace. Non ultima, il suo viaggio ad Abu Dhabi: Con animo riconoscente al Signore, nell’ottavo centenario dell’incontro tra San Francesco di Assisi e il sultano al-Malik al-Kāmil, ho accolto l’opportunità di venire qui come credente assetato di pace, come fratello che cerca la pace con i fratelli. Del contenuto dell’incontro parlano alcune fonti cristiane, tra cui quelle francescane e la Cronaca d’Ernoul, datata 1227-1229. La funzione di questo episodio è infatti quella di associare Francesco al grado più alto della santità cristiana, quello dei martiri, dimostrando la completa disponibilità del Poverello a morire per Cristo. Il motivo che ottocento anni fa (1219) spinse san Francesco a Damietta, Egitto, per incontrare il sultano nel mezzo di una guerra fra cristiani e saraceni San Francesco e il Sultano in Egitto Le fonti di un incontro. Vogliono solo tornare nel campo cristiano. Questo evento viene narrato nel nono capitolo della Legenda Maior, dove Bonaventura parla della carità che spingeva Francesco a voler annunciare il vangelo a tutti gli uomini, e dell’attrazione che il santo provava davanti alla possibilità del martirio. Al contrario, col declino dell’impero ottomano e il depotenziamento delle armate musulmane, i filosofi illuministi del XVIII secolo, critici verso gli ordini religiosi, presentano Francesco come un fanatico pazzo davanti ad un Sultano saggio. Al momento non sono disponibili copie per questo codice ISBN. Dopo essere stato per diversi anni in Egitto al servizio dei profughi sudanesi,... Liturgia eucaristica in siriaco – rito maronita. San Francesco e il Sultano (websource) Tutto il mondo si sta preparando alle celebrazioni del 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. Sultano Sei dunque un vero uomo di fede, perché è detto: I credenti sono coloro che, quando Allah viene menzionato provano un tremore nel loro cuore. Il Sultano e San Francesco Di Tiziano Terzani. Il seme di questa custodia di Terra Santa, che poi verrà formalizzata dalla Chiesa nel 1343, iniziò due anni prima dell’incontro tra Francesco e il sultano, perché Francesco fonda la provincia d’Oltremare nel 1217. Alla radice dell’incolmabile distanza tra questi due mondi vi è poi sempre il denaro, perché mentre Francesco è pronto a dare la vita, il sultano non offre che “molti doni preziosi”. Il beato Francesco, per testimoniare la fede di Cristo, volle entrare in un gran fuoco con i sacerdoti del Sultano di Babilonia. Un’opera che offre in forma poetica alcune riflessioni sul significato della parola dialogo e sull’origine profonda della pace. Sull’attendibilità delle Fonti Francescane il dibattito è ancora aperto[6]. Le parole rischiano di essere sterili. Nel 1203, mentre cerca di raggiungere Lecce per imbarcarsi verso Gerusalemme e partecipare alla IV crociata, bandita dal “Servo di Dio” Papa Innocenzo III, una rivelazione cambia la rotta della vita di Francesco. | Viviana Schiavo, Ultimo aggiornamento: 28/03/2019 12:22:11. E come esempio, l'imam ricorda, tra l'altro, che gli storici ricordano di quel viaggio “l'offerta di doni prezioni che il Sultano fece a san Francesco, il quale li rifiutò in obbedienza al suo voto di povertà, accettando solo di portare con sé un Corno, suscitando profonda ammirazione da parte del suo ospite”. Solo tra il XX e il XXI secolo, in un’ottica di critica alle crociate, l’incontro assume dei colori differenti, diventando esempio e modello di uno spirito di dialogo. Un approccio particolarmente presente nel Pontificato dell’attuale Papa Francesco, il quale ha fatto riferimento a quell’incontro e allo spirito d’Assisi in diverse occasioni. Sacro Convento, © 2020 tutti i diritti riservati • Credits. Ma il sultano gli rispose: “Non credo che qualcuno dei miei sacerdoti abbia voglia di esporsi al fuoco o di affrontare la tortura per difendere la sua fede”, e Bonaventura a questo punto soggiunge che il sultano infatti “si era visto…scomparire immediatamente sotto gli occhi, uno dei suoi sacerdoti, famoso e d’età avanzata, appena udite le parole della sfida”. +39 02 26600431, L'incontro fra San Francesco e il Sultano [Fra Angelico via WikiArt]. Era infatti il 1219 quando, in piena Quinta Crociata, il frate Francesco d’Assisi s’imbarcò per raggiungere la Terra Santa, e si recò dal Sultano d’Egitto Malik Al Kamil. Quale era lo spirito che ha accompagnato il Santo d’Assisi? Tolan John, Il santo dal sultano. Il fatto storico che ha appassionato tanti artisti è l’incontro di San Francesco con il sultano d’Egitto Al-Malika Al–Kamil avvenuto nel 1219 durante la quinta Crociata. Ma sappiamo quello che afferma sull’amore al nemico, che per imitatio Christi, diventa amico. «Perché cerchi il servo in luogo del padrone?», gli chiede Dio in una visione notturna, secondo le parole del Santo. [4] Giulio Basetti-Sani, L’Islam e Francesco D’Assisi. È con questo invito a seguire il padrone, invece del servo, che Francesco si trasforma, secondo i suoi confratelli, in autentico e spirituale Miles Christi, soldato di Cristo, cioè colui che ama il nemico, invece di ucciderlo. Ecco allora che l’approccio di Francesco, basato su rispetto dell’altro e testimonianza della vita, diventa una luce a cui guardare nelle relazioni interreligiose. Ce lo racconta Ernesto Ferrero in “Francesco e il sultano” che è una biografia appassionata e avventurosa del più amato di tutti i santi, di un frate che ha dato vita al Cantico delle Creature e che si è sempre distinto per il suo modo rivoluzionare di pensare a Dio. L'enciclopedia online ha intercettato uno degli insopprimibili moti umani, la curiosità, Un piccolo capolavoro davanti alla Chiesa di santo Stefano degli Abissini, Se ne parla nel saggio di Patrizio Bianchi "Nello specchio della scuola", Organo ufficiale di stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi Allora Francesco gli chiese di far accendere “un fuoco il più grande possibile”, e disse: “Io con i tuoi sacerdoti entrerò nel fuoco e così, almeno, potrai conoscere quale fede, a ragion veduta, si deve ritenere più certa e più santa”. Che cosa si sono detti il giullare di Dio e il sovrano saraceno nel pieno di una guerra sanguinosa? È tra questo momento di lutto e la vittoria finale dei musulmani, nel novembre dello stesso anno, che Francesco va dal Sultano. Al contrario dell’Ernoul però, il cardinale racconta che Francesco non solo si professò cristiano, ma ebbe modo di parlare al Sultano della sua fede in Cristo nel corso di diversi giorni e di essere ascoltato. Nuovamente appare l’offerta da parte di Malik al-Kāmil di doni preziosi che Francesco rifiuta, con grande ammirazione del Sultano. Il capitolo piú avventuroso Per maggiori informazioni visita il nostro sito Informativa sulla Privacy. Sono intervenuti Alessandro Barbero, docente all’Università del Piemonte orientale, su “San Francesco e il Sultano: fra leggenda e realtà”; mons. Volere la pace, promuovere la pace, essere strumenti di pace: siamo qui per questo[16]. È in questa accezione che lo spirito di Assisi diventa un modello a cui la Chiesa può ispirarsi per improntare il cammino verso la pace. L’opera di Francesco diventa sempre di più quella di un uomo che ha cercato un’alternativa pacifica alle crociate[12]. MILANO – Dopo l’attacco terroristico alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, la scrittrice e giornalista Oriana Fallaci espresse duramente il suo punto di vista in articoli di giornale e libri. Francesco e il Sultano. [1] Tommaso da Celano, Vita seconda di San Francesco, c.2, n.6, in Fonti Francescane, n. 586-587 [consultato il 13/03/2019], http://www.santuariodelibera.it/FontiFrancescane/fontifrancescane.htm. [8] Aa. Le rencontre de François d’Assise et de l’islam. [10] S. Bonaventura, Leggenda Maggiore, c. IX, n. 8, in Fonti Francescane, n. 174. Tuttavia, la professione non ha lo scopo di creare ostilità, né di offendere l’altro. Al contrario, Francesco dedica loro un intero capitolo della sua Regola. Contesto e preoccupazioni storiche hanno determinato la lettura che ne hanno fatto le singole epoche. Tel. Il cardinale racconta infatti che «[Francesco] partì per il campo del Sultano d’Egitto senza alcuna paura, forte dello scudo della fede», mentre quest’ultimo venne «convertito alla dolcezza dallo sguardo di quest’uomo di Dio»[9]. Il 29 agosto del 1219 l’esercito crociato subisce una clamorosa sconfitta: più di sei mila cristiani muoiono in battaglia. L’altro modo è che quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio perché essi credano in Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, Creatore di tutte le cose, e nel Figlio Redentore e Salvatore, e siano battezzati, e si facciano cristiani, poiché, se uno non sarà rinato per acqua e Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio[14]. A questo scenario, la Cronaca d’Ernoul aggiunge dei dettagli interessanti. Padre Pacifico Sella, ofm – L’incontro tra frate Francesco e il Sultano. Giuseppe Buffon, Francesco l'ospite folle. Però nessuno di essi volle entrare con lui ma tutti fuggirono subito dalla presenza del Santo e del Sultano. Per questa ragione e visto il carattere umile del Santo, molti storici hanno rifiutato la veridicità di questa offerta. Francesco Io non potrò che prostrarmi con rispetto e ascoltare ogni volta che verrà pronunciato il nome di Dio. La mostra fotografica sull’incontro tra San Francesco e il Sultano rimarrà aperta al pubblico fino al 1 settembre. Per convincerlo, gli propone la famosa ordalia del fuoco: «Io, con i tuoi sacerdoti, entrerò nel fuoco e così, almeno, potrai conoscere quale fede, a ragion veduta, si deve ritenere più certa e più santa»[10]. I biografi non raccontano molto sulla permanenza dei due frati nel campo di Damietta. 94068840274 - email: Per offrirti una migliore esperienza su questo sito utilizziamo cookie tecnici e di profilazione. Del viaggio dall’Italia si conosce poco. 0 ), http://www.santuariodelibera.it/FontiFrancescane/fontifrancescane.htm, http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/february/documents/papa-francesco_20190204_emiratiarabi-incontrointerreligioso.html. Da quel momento in poi, racconta Tommaso da Celano, Francesco «mutò le armi mondane in quelle spirituali, ed in luogo della gloria militare ricevette una investitura divina»[1]. Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, Legenda Maior IX,8 La V crociata e l’incontro con il Sultano. Ciò che sappiamo è che nel 1219, nel corso della V crociata, Francesco si imbarca per raggiungere la Terra Santa. Nel 1219 Francesco realizzò finalmente un suo ardente desiderio: predicare la fede cristiana ai musulmani. Nonostante la mancanza di dati certi da parte dei biografi e di testi arabi che descrivano l’incontro, le testimonianze esistenti che ne attestano la storicità sono diverse e provengono da fonti francescane e fonti crociate, come gli scritti del cardinale Jacques de Vitry, presente nel campo di Damietta all’epoca degli avvenimenti. [14] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XVI, in Fonti Francescane, n. 42-44. Alcuni, come Michetti, hanno postulato un consenso-assenso, secondo cui la mancanza di scritti di Francesco sulla questione e il suo rispetto delle gerarchie indicherebbero una mancanza di critica, se non talvolta un’approvazione della crociata[3]. Vv., Chronique d’Ernoul et de Bernard le Trésorier, (TDA) in John Tolan, Le Saint chez le Sultan. Francesco e il sultano. Il 2019 è un anno di festeggiamenti per l’ordine francescano e la Chiesa cattolica. Atti della Giornata di Studio (Firenze, 25 settembre 2010), Studi Francescani, Firenze 2011.

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